C’è un posto bellissimo in via Cavalcanti 27, a Monteverde vecchio, si chiama “Lo spazio dell’arte e sartoria”. L’avevo notato durante una passeggiata, mesi fa, attratta dalla scritta che invitava a portare i vecchi capi di vestiario per “riadattarli” o modificarli in base alla moda. Ma c’era anche altro che mi attraeva, l’atmosfera creativa, il contenuto vissuto e ricercato degli oggetti, i colori… sono entrata e ho conosciuto Elena. Dopo essermi affidata alla sua creazione di “un mare su di me”, cioè un vestito che richiami le onde del mare da lei creato appositamente per me, ho trovato nel sito una constatazione da lei scritta che mi è piaciuta molto. Rispecchia un mio pensiero e non solo: Elena ha letto il mio libro… (Mi chiamo Yuri ediz. Ensemble) Nel suo sito leggo: Una semplice constatazione. Ottobre 2020È da tempo che penso che cucire sia in qualche modo simile nel gesto alla scrittura e forse non solo...Cucendo si fa un'opera coerente di unione, si "confeziona", per chiuderlo, un discorso che vede poi il proprio frutto nell'abito o manufatto che sia.In questi cinque anni dall'apertura de Lo Spazio dell'Arte e Sartoria, con abbastanza intenso lavoro, e grazie, anche, ai due mesi di lock down che mi hanno permesso una pausa non solo fisica, ma anche meditativa sul mio lavoro, ho raccolto un paio di conclusioni o meglio una semplice constatazione. È incredibile come alcune azioni, come ad esempio la scrittura (a mano) il cucire (a mano) sembrino essere "programmate" in noi, inscritte nel nostro DNA e perciò non sono dannose, ma direi salutari, buone. Mentre invece altre, a lungo andare si rivelano poco salutari se non dannose. Una sarta, un sarto sa, ad esempio, cosa può' procurare l'uso intensivo delle forbici (e per fortuna sono stati inventati strumenti alternativi per sopperire alle moleste conseguenze!). Ecco, dunque, ciò mi ha fatto riflettere: cucire come scrivere, come ...Comunicare. Tagliare invece? Beh non può' non far pensare, in senso lato..., al tagliare dei legami (un'amicizia, un dialogo, un rapporto) al dividere.Forse non è un caso che questi pensieri mi abbiano investita (durante le sessioni di lavoro) in questi mesi un po' diversi dal solito, diciamo così! Oggi che dobbiamo indossare (per proteggere/proteggerci si) la mascherina. Questo ospite non proprio gradito che nasconde parzialmente il nostro viso e il nostro sorriso. Quanto sarà importante allora, e lo dico alla luce del fatto che si proviene già' da una dimensione del comunicare in cui le faccine degli smartphone si appropriano più o meno pertinentemente e esaustivamente di ciò che vogliamo esprimere, quanto sarà importante allora coerentemente scrivere, coerentemente parlare fra di NOI! Elena Binni www.spazioartesartoria.com Monteverde VecchioVia Guido Cavalcanti, 2700152Rome - Italy